Audizione dei nuovi commissari/9. Dacian Ciolos, Connie Hedegaard

Oggi é il turno delle audizioni di  venerdí 15 gennaio. Solo due commissari verranno sentiti, ovvero:

  • Dacian Ciolos (Romania) Commissario Agricoltura e Sviluppo rurale;
  • Connie Hedegaard (Danimarca) Commissario Azione per il clima;

Dacian Ciolos

Chi é. Al momento della sua nomina alla guida del settore agricolo europeo, la prima cosa venuta in mente a molti é stata: la Francia ha due commissari. Da sempre,  il portafoglio agricolo é un feudo transalpino (forse é rimasta l’unica DG dove ancora la lingua ufficiale é il francese), e da sempre la nomina del Commissario competente é influenzata dalle volontà dell’Eliseo. Non potendo peró proporre il candidato di bandiera, il governo francese ha trovato uno splendido alleato nella Romania e in Dacian Ciolos un candidato perfetto.

Tutto il curiculum vitae del futuro candidato é incentrato su due cardini: comparto agricolo e Francia. Per quanto rigurda il primo la sua esperienza, iniziata nel 1987 con un diploma in agricoltura, é impreziosita dell’aver guidato lo stesso dicastero nel suo paese. Circa la seconda emerge visionando tutto il suo background studentesco svoltosi, dopo il famoso diploma, interamente in Francia e di cui lui stesso si dichiara fortemente debitore.

Come detto é il candidato perfetto per Parigi, anzi per assurdo meglio di un commissario francese in quanto permetterà ai francesi di agire nell’ombra senza doversi esporre alle opposizioni del loro avversario storico, l’Inghilterra. Non é un caso che il mondo agricolo britannico, seppur riconoscendo l’indubbia qualità del profilo, non abbia fatto i salti di gioia al momento della nomina.

Portafoglio. Portafolgio agricolo = Politica Agricola Comune ovvero la riforma che da sempre l’Unione Europea deve portare a termine. Riforma che dovrebbe investire il settore al 100% ma che, invece non riesce a toccare il santa santorum dei finanziamenti agli agricoltori. Cancro perché nel lungo periodo hanno finito per trasformare una politica che, nell’immediato dopoguerra, ha contribuito a risollevare le economie dei 6 fondadori, in una macchina macina soldi e produttrice di sprechi. Cancro di cui il governo francese é da sempre il principale difensore.

Il profilo di Ciolos fa già capire che anche questa volta non verranno messi in discussione i finanziamenti, semmai ritoccati in modo minore (comunque sufficente per farsí che Bruxelles si riempa di trattori  e  mucche). Cosí come non verrà ridotta l’ampia fetta di bilancio europeo che spetta al comparto agricolo.

Ció nonostante, grazie al trattato di Lisbona, per la prima volta anche l’agricoltura diviene matera sottoposta al processo di codecisione, con una riduzione del potere degli stati membri.

Linee guida del suo mandato. A conferma di quanto scritto sopra, il programma di Ciolos non prevede tra i punti principali né una riforma del sistema dei finanziamenti (“a mio parere resterà necessario concedere pagamenti diretti agli agricoltori anche in futuro”) né tantomeno una riduzione della quota di bilancio (“ritengo che il finanziamento della PAC sia adeguato”).

L’azione di Ciolos si focalizzerà quindi sugli altri aspetti della riforma della PAC, in particolare quelli rivolti ad incrementare al qualità della produzione agricola, la sua tracciabilità e la sua compatibilità ambientale.

Commissione giudicante. La commissione parlamentare Agricoltura e Sviluppo rurale (AGRI) si compone di 46 parlamentari, é presieduta dal ex Ministro italaino per le politiche agricole Paolo de Castro e vede tra i suoi memebri l’ex leader no global francese José Bové.

Luogo e data dell’audizione. Bruxelles, venerdí 15  gennaio dalle ore 09.00 alle ore 12.00 presso la sala JAN 2Q2 del Parlamento Europeo.

Connie Hedegaard

Chi é.  A chi ha seguito con attenzione le vicende della recente Conferenza sul clima di Copenhagen il nome di Connie Hedegaard non suonerà certamente nuovo. Il futuro commissario per il cambiamento climatico é stato uno dei protagonisti principali dell’appuntamento danese, di sicuro quello che ha puntato più forte in termini di sviluppo della propria futura carriera politica.

Come Ministro per il cambio climatico per le Nazioni Unite la Hedegaard ha presieduto la prima fase della Conferenza attirandosi una marea di critiche, da parte dei paesi i n via di sviluppo per l’arroganza nel cercare di raggiungere a tutti i costi un accordo, che l’hanno portata a dimettersi dieci giorni dopo l’avvio dell’assise. Come si é poi ben potuto vedere dal proseguo dei lavori, non era certo lei l’impedimento principale al raggiungimento di un accordo.

La carriera politica della Hedegaard ha avuto un’improvvisa svolta nell’aprile 2007 quando, dopo essere diventatoa Ministro per l’energia e il clima danese, é riuscita a portare a casa l’approvazione di una ambiziosa strategia energetica per il periodo 2008-2011. Carattere principale del piano il fatto che per la prima volta si prevedeva una riduzione del consumo energetico da parte dell’intero paese del 2% entro il 2011 e del 4% (rispetto al 2008à nel 2020. Un piano talmente ambizioso da far diventare il paese scandinavo il nuovo campione della lotta alla cambiamento climatico e, ovviamente, a tramutare il suo ministro in una delle stelle principali. Al punto da entrare tra le 100 persone più influenti del 2009, secondo la rivista TIME.

Portafoglio. Il portafoglio di Azione per il clima é una della novità introdotte da Barroso nel suo secondo gabinetto poiché tale materia é sempre stata di competenza del commissario per l’Ambiente. L’intero portafoglio potrà quindi essere plasmato dal nuovo commissario a proprio piacimento sia in materia di politica che di struttura. Cuore del nuovo protafoglio sarà l’ex Direzione C di DG Enviroment (nella parte che si occupava di cambio climatico) diventata autonoma.

Dal punto di vista politico la sfida é unicamente quella di accelerare il processo verso una riduzione delle emissioni UE di gas inquinanti dal 20% al 30% nel breve periodo e del 80-95% entro il 2050 con una contemporanea riduzione di 2 gradi centigradi entro sempre il 2050. 

Linee guida del suo mandato. Cuore della politica del nuovo commissario sarà l’attuazione del pacchetto Clima ed energia. Cuore a cui la Hedegaard non rinuncerà a riformare soprattutto nella parte riguardante il sisema ETS di quote di inquinamento, da lei stessa definito fiore all’occhiello delle politiche UE ma che, nelle sue intenzioni, dovrebbe essere oggetto di un’ulteriore giro di vite.

Commissione giudicante. Spetterà alla commissione parlamentare Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (ENVI) ascoltare l’audizione del nuovo commissario.

 Luogo e data dell’audizione.  Bruxelles, venerdí 15  gennaio dalle ore 09.00 alle ore 12.00 presso la sala JAN 4Q2 del Parlamento Europeo.

  

 

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